pubblicato da me con il nick Serpanio su Ciao.it
http://www.ciao.it/La_via_del_bodhisattva_Il_bodhisattvacharyavatara_Shantideva__Opinione_1613800
Alla fine degli anni ’70, mi è stato dato questo libro al Centro buddhista di Pomaia. Ho ancora la copia ciclostilata, e durante un insegnamento mi era stato consigliato di leggerlo più volte. Ho seguito il consiglio, e l’ho letto molte volte. Personalmente credo sia uno dei 10 libri (posso portarne solo 10? 🙂 )che porterei con me sull’isola deserta.
Shantideva è uno studioso dell’8° secolo, ed è inquadrato nella scuola di pensiero Madyamaca, una linea di pensiero filosofico del buddhismo che risale a Nagarjuna, fondatore della scuola Mahayana. Questo testo, scritto in quartine, o meglio, in stanze, è un viaggio nella propria esistenza e nella conoscenza che forma una base importante per tutti i buddhisti, tanto da essere studiato ancora oggi sia nella scuola Mahayana che nel Vajrayana. Il guerriero, ovvero il Bodhisattva, è colui che ha iniziato il percorso verso la propria Illuminazione nel tentativo, una volta realizzata, di poter aiutare tutti gli esseri senzienti. Questa visione, è andata in contrasto con le prime scuole del buddhismo, quella della scuola Hinayana, che predicava la liberazione propria, la propria realizzazione, lasciando da parte la visione di aiutare gli altri. Shantideva porta, con queste stanze, una visione particolare di quella che è la vita intesa da un punto di vista di chi vuole agire correttamente, al di là anche del proprio tornaconto personale. Le stanze sono scritte in modo da dare chiari esempi di ogni situazione di vita, e non mancherà di certo di creare contrasti con la nostra attuale vita e visione del mondo. E’ da considerare che è stato scritto nel’8° secolo e che comprende anche visioni che ormai non sono più consone ai nostri tempi, ma è capace di farci riflettere ad ogni passo, ad ogni pagina sulla nostra condizione interiore ed esteriore, mettendoci dinanzi a frasi così semplici che scardinano la nostra percezione del mondo statico, materiale, proiettato verso un futuro che non ci lascia intravedere prospettive liberatorie. Shantideva, con pochi versi, distrugge la nostra falsa solidità di base, portandoci in un mondo che pur conoscendo benissimo, non comprendiamo a pieno nella nostra anima.
La saggezza espressa in questo libro è Amrita, l’eccellente bevanda degli dei.
“Perché essere infelici per qualcosa se ad essa esiste rimedio?
E qual è l’utilità di essere infelici per qualcosa se ad essa non esiste rimedio?”
Questo libro è un viaggio in ciò che è l’etica buddhista, argomento molto importante in questa Via. E’ la corretta visione di come la mente del meditante dovrebbe approcciarsi alla propria crescita interiore, tralasciando le contraddizioni, le concezioni errate, le visioni egoistiche. Nel primo capitolo descrive “La mente dell’Illuminazione” evidenziando un processo di crescita attraverso le qualità positive necessarie. Nel secondo capitolo vi porterà nella coscienziosità delle proprie visioni del mondo ed invita a rinunciare alle superficialità. Passa, al terzo capitolo, a come abituare la mente alla vigilanza naturale di quanto accade nella nostra vita, e prosegue con le istruzioni ed i consigli su come sviluppare la pazienza.
Una volta appresi quest importanti suggerimenti, entra nei dettagli dello Sforzo Entusiastico, quella parte che elimina la pigrizia e la procrastinazione fino a condurvi al desiderio di sperimentare ‘La Meditazione’, dando suggerimenti di elevato valore.
In questa parte troverete sicuramente argomenti che entreranno in conflitto con ciò che è la nostra mente comune, la mente che ha i suoi limiti e le sue visioni del mondo. Ma non dimenticate mai che qui si è nel capitolo Meditazione, e che ciò che spiega è visto dal punto di vista dell’analisi meditativa, dal punto di vista della mente al di là dei propri attaccamenti e delle proprie opinioni. Si è in un campo di analisi che personalmente definisco ‘scientifica’, e quindi non deve intaccare la vostra naturale esistenza sociale. Tutto questo vi porterà infine, alla visione della Saggezza, quella fonte interiore che tutto comprende e che ha realizzato il suo stato di piena serenità, libera da attaccamenti, da frustrazioni e da concetti errati.
Il libro termina con un capitolo sulla ‘Dedica’, in quanto nel buddhismo, quando si pratica, quando si studia, quando si apprende, si termina sempre con il dedicare i benefici di quanto fatto, a tutti gli esseri senzienti. Buona lettura!
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