• Visita il mio sito!

Infinitesima essenza


§Bosone di higgs

Tra le ultime scoperte scientifiche, una, in particolare, mi affascina, perché mette in relazione la mia esperienza di meditante con la parte materiale in maniera spiegabile scientificamente. Per anni ho letto e praticato così come insegnato nel sentiero che ho scelto. O che mi ha scelto. La scoperta è la fisica quantistica, della quale, scientificamente, non so quasi nulla, ma da quanto ho letto su testi per non addetti ai lavori, ho integrato questa scienza perfettamente nella mia mente, senza dover nemmeno faticare a comprenderla. E’ una di quelle cose che appena le sai, sai di averle sempre sapute, ma adesso le puoi anche spiegare sia a te stesso che ad altri. Il punto essenziale di questa scoperta è che esiste una particella che si vede soltanto se l’osservatore sta cercando di vederla. Se nessuno la pensa, non esiste. E’ qualcosa che supera la comprensione di molti, ma non di chi ha pratica interiore con questi concetti. Sakyamuni diceva che esisteva una infinitesima materia/energia, che nasceva e moriva per venticinquemila volte ogni battito di ciglia. Spesso mi sono chiesto quale immensa profondità abbia realizzato per fare una simile affermazione. Oggi, la Scienza ci conferma che qualcosa esiste sole se è pensata. Da questa infinitesimale energia/materia, nasce il tutto. Stephen Wolinsky la descrive in questo modo: “L’osservatore è il creatore dell’aspetto particella/massa –  Questo significa che come soggettivamente sperimentiamo eventi, interazioni così il nostro sé interiore è osservatore-creato … creato da noi stessi.”  Ora, se è vero che tutto nasce da questa infinitesima essenza, noi stessi stiamo osservando ciò che creiamo, e noi stessi siamo creati da questa stessa infinitesima essenza. A rigor di logica, ciò non può essere. Io non posso essere il creatore di me stesso. Eppure, questa scoperta, sta portando a queste riflessioni. Sicuramente una rivoluzione di portata eccezionale, sia a livello scientifico, che a livello concettuale. Se l’essenza e la sua manifestazione sono la stessa cosa, noi siamo creati e creati dalla stessa fonte. Nel buddhismo, specie nella scuola Dzogchen, è parte degli insegnamenti e delle pratiche da sperimentare su se stessi. E’ il punto in cui la coscienza si libera e manifesta la sua unità con il tutto. Realizzando questo stato, si è la particella e l’intero contemporaneamente. Si manifesta l’intera esistenza nella sua totalità e si espande nel tutto infinto, percependo sia l’unicità sia la totalità nello stesso istante. Realizzare questo stato significa aver realizzato il sentiero. Chi riesce in questo, è definito Illuminato. La Scienza ci da una mano ad accettarne, o valutarne, almeno la parte teorica, per la completa realizzazione ho ancora da fare.

6 Risposte

  1. Molto interessante, buona giornata!

  2. Mi ha semrpe affascinata la fisica quantistica anche se non ci capisco degnamente un’emerita acca. Sai così bello? Sai cos’è affasciante ancor più dellafisica quantistica? L’idea che noi siamo fatti di quella materia lì, la stessa che compone ogni particella dell’universo, e che come lui e come dici te, anche noi siamo infinito. Brividi

  3. …si vede soltanto se la stai cercando…
    difficile, eh…

    • Questo accade nell’acceleratore, durante gli esperimenti. E’ chiaro che con gli occhi non si vede. 🙂 Secondo alcuni insegnamenti di buddhismo e di esoterismo, la si può percepire a profondi livelli di meditazione. Ma quanto siano profondi non lo so. 🙂

Scrivi una risposta a tramedipensieri Cancella risposta