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Cambiare abitudini


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Una delle molte possibilità che abbiamo per migliorare il nostro stato, è quello di cominciare ad eliminare gli ostacoli che ci impediscono di far fluire sia la conoscenza, che l’energia. Non siamo abituati a pensare al mondo ed alla nostra stessa vita in termini di energia, perché questo pensiero ci toglie un po’ della nostra acquisita solidità. Siamo abituati a sentirci sia qualcuno, che qualcosa. Ci definiamo in primo luogo, forti, o deboli, con un riferimento in primis al nostro fisico. Ci definiamo poi estroversi o introversi, in riferimento al nostro modo di percepirci. In entrambi i casi, riveliamo un’idea che ci siamo fatti di noi stessi. Sono dichiarazioni che abbiamo accettato, è il modo in cui siamo abituati a guardare a noi stessi. Può essere corretto o meno, ma è indubbio che non sempre siamo in questi modi predefiniti. Sappiamo di avere momenti di  debolezza fisica, e momenti in cui non siamo introversi. Questo chiarisce una cosa importante, cioè che non siamo sempre così. Si cambia, ci sono cambiamenti. A dettare questi cambiamenti siamo noi stessi, accettando flussi di energie diverse a seconda del bisogno immediato. Ci adeguiamo alle situazioni. Quindi il cambiamento avviene costantemente in noi, non è qualcosa di strano. Ed allora perché ci vediamo sempre allo stesso modo? Perché il flusso di energia che scorre in noi segue canali già tracciati. Un’abitudine che si ripete, forma nel nostro inconscio, una specie di percorso segnato, ed ogni volta che arriva uno stimolo a quell’azione, si ottiene sempre quel risultato. L’istinto, l’imput, lo scatto dell’energia che promuove l’istante, ripercorre sempre lo stesso sentiero. E’ un’abitudine. Difficilmente si fanno cose diverse quando si è incanalati in questi processi. Il modo di alzarsi, di fare colazione, di andare a letto, di atteggiarsi in un certo modo in ufficio o sul lavoro, sono tutti processi incanalati, abituali. L’abitudine ci porta all’esaurimento, non perché ci manchi l’energia, ma perché in questo modo la soffochiamo, non gli permettiamo di espandersi e di creare. Non possiamo essere ogni giorno diversi, cosa direbbero gli altri? Ma se vogliamo cambiare, se vogliamo eliminare qualche nostra abitudine che infondo, ci disturba. si può fare. In primo luogo è necessario utilizzare il nostro osservatore. Entrando in questa dimensione, diamo chiari e precisi ordini  alla nostra mente. E’ necessario dare proprio ordini, possibilmente a voce alta. ‘Da adesso in poi, farai ogni cosa per evitare di fare questo! Ogni volta che lo farai, dovrai rendertene conto, e trasformarlo in quest’altra cosa!’ – Ecco che quando proviamo a fare questo tipo di azione, ci sentiamo stupidi, o banali. Non siamo abituati a darci ordini. Eppure, se viene il capo e ci dice ‘smettila di fare questo!!’ eseguiamo l’ordine immediatamente. Il capo di noi stessi siamo noi, se ci diamo degli ordini in maniera efficace, li eseguiremo. Per funzionare bene, questa tecnica, richiede che quando si vuole eliminare una abitudine, si dia alla mente qualcosa di con cui sostituirla. Se volete sostituire ‘la mano nei capelli’, ad esempio, quando vi date l’ordine di non farlo, dovrete pensare a quanto belli ed ordinati rimangano i vostri capelli. Sostituite ciò che volete togliere con qualcosa che migliori la qualità della vostra vita. Fatelo con ordini precisi e secchi. Più l’abitudine è radicata, più tempo ci vorrà per sostituirla con la luminosità, ma si può fare.